Chiesa di San Marco
Chiesa di San Marco
La chiesa di San Marco Evangelista è, probabilmente, l’edificio di culto più antico della parrocchia di Ollastra. Non si hanno notizie certe sulla data di costruzione dell’edificio ma, attualmente, si individuano due fasi architettoniche distinte: la prima risale all’età romanica (seconda metà del XII secolo), la seconda risale all’età moderna (XVIII- XIX secolo). L’impianto della fase romanica può restituirsi a semplice aula mononavata, con tetto probabilmente ligneo; l’assenza di paraste d’angolo fa ipotizzare che i muri fossero lisci, secondo la tecnica utilizzata dalle maestranze provenienti dall’abazia camaldolese di S. Maria di Bonarcado (1110- 1146) presenti anche nelle chiese di S. Gregorio di Solarussa, S. Pietro di Bidonì e S. Nicola di Sorradile. Della fase romanica sono ancora visibili i conci in basalto e trachite che costituiscono la parte esterna dell’abside, illuminato da una monofora, orientato ad est. Della fase moderna appartiene invece l’ampliamento della mononavata in tre navate, realizzate abbattendo i muri della fase precedente e aggiungendo una navata per lato.
La decorazione interna, purtroppo, si limita solamente ad alcuni motivi geometrici ricorrenti lungo gli
archi dei setti divisori ad arcate, su pilastri di base quadrangolare.
Sotto l’edificio ecclesiastico è presente una cripta; si tratta di uno spazio semipogeico le cui
caratteristiche architettoniche sono riconducibili a una datazione che va dal IV al VII secolo d.C. (fase
preromanica o tardo romana). Vi si accede tramite una scalinata esterna, posta sul fianco sinistro della
chiesa e si presenta come un ambiente basso e arioso caratterizzato da apparati murari in laterizio.
Rara è in Sardegna la presenza di chiese romaniche dotate di cripta; due sono gli esempi che si possono
citare per somiglianza: la chiesa di S. Lussorio di Fordongianus e la chiesa di S. Lucifero di Cagliari.
L’ipotesi più probabile è che l’ambiente semipogeico non nasca con connotazione religiosa ma sia
riferibile a un magazzino, appartenente a una villa rustica, utilizzato per la raccolta e lo stoccaggio delle
derrate alimentari; oppure potrebbe trattarsi di un ambiente termale, poiché l’apparato murario presente
era particolarmente usato per quella tipologia di strutture.
Il sito della chiesa di San Marco potrebbe corrispondere alla “Domo d’Oiastra” menzionata in un atto del
Condaghe di S. Maria di Bonarcado. In un altro, risalente al 1223, compare come testimone un “Donno
Benedetto della Domo d’Oiastra” a indizio dell’appartenenza della chiesa ad un monastero,
probabilmente camaldolese, dipendente dall’abazia di S.Maria di Bonarcado. Altra attestazione è una “Sia
de Santi Marcu/i” che troviamo nella Pace del 1388, nonché un “Maiore Sia Santi Marci”.