Chiesa di Santa Sabina
Chiesa di Santa Sabina
Si distingue per la sua posizione adiacente all’omonimo nuraghe a Silanus, di cui ha riutilizzato alcuni blocchi di pietra nella sua costruzione. Questo aspetto è di particolare interesse archeologico, evidenziando la continuità d’uso del sito e l’adattamento di materiali preesistenti. La pianta dell’edificio suggerisce un impianto tardoantico o bizantino, successivamente modificato nell’XI secolo. Questa stratificazione architettonica offre importanti indizi sulla evoluzione delle pratiche costruttive e religiose in Sardegna. È costruita utilizzando una combinazione di calcare e basalto, materiali tipici dell’architettura sarda che conferiscono all’edificio specifiche caratteristiche estetiche e strutturali. Presenta due portali di notevole interesse: il primo, situato nella parte rotonda, è caratterizzato da un timpano decorato a semicerchio, mentre il secondo, nella camera nord, ha una forma arrotondata e si distingue per l’uso di imponenti blocchi in basalto. Questi elementi architettonici non solo arricchiscono l’estetica dell’edificio, ma forniscono anche importanti informazioni sulle tecniche costruttive medievali in Sardegna. Rappresenta quindi un importante documento storico-architettonico, che testimonia la transizione e la continuità tra diverse fasi della storia sarda, dall’epoca nuragica al Medioevo.